Da anni mettiamo in guardia i “copiatori seriali” (con o senza camice) che si cimentano in improbabili ri-equilibri sostenendo che chiunque può essere in grado di applicare il CPT-OG al proprio corpo o a terzi.
Nulla di così semplice.
Il rischio è quello di correggere solo un piano spaziale senza tenere conto degli altri due e di creare così un processo non virtuoso di recupero meccanico abituale che porta a un cedimento della “struttura”.
Gestire le variabili meccaniche significa gestire la rotazione delle vertebre sul piano sagittale, frontale e longitudinale….CONTEMPORANEAMENTE.
Considerando la colonna vertebrale come parte di un arco che termina con le ossa dei piedi e con la chiave di volta che è rappresentata dalla distanza tra cranio mandibola e prima vertebra cervicale,
non pensate di avere infusa la conoscenza solo perchè avete una laurea in ingegneria o in fisica o in medicina.
I passaggi sono progressivi e dovete tenere conto che non state raddrizzando un palazzo, un oggetto immobile ma un corpo mobile e vivo. L’anatomia non è natura morta ma essere VIVENTE che cresce e rimane in tensione continua per tenerci in posizione eretta.
Una immagine presa dal web per comprendere il significato delle mie parole:
Il percorso progressivo CPT-OG prevede un risultato finale analogo e per equilibrare l’anatomia occorre mandare in tensione e in allungamento-distensione e accorciamento parti anatomiche soggette alla caduta: nei 3 ASSI SPAZIALI, CONTEMPORANEAMENTE.
Ogni vertebra sul piano sagittale si comporta come un albero a camme di un motore…..per fare un esempio. Le valvole sono rappresentate dai nostri arti, muscoli, ossa….
Una disciplina nuova, sconosciuta a tutto il mondo scientifico e accademico.
Anche per questa ragione esiste il Comitato per la promozione e la tutela del CPT-OG: per permetterci di formare persone in grado di applicare questa invenzione in ogni città del pianeta.
2024 – Formia Maurizio – CPT-OG OcclusioneGravità