La Condizione Meccanica Abituale del corpo umano (Usual Mechanical Condition-CPT-OG)

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E’ una nostra esclusiva.





Se fate una ricerca su Google troverete la mia definizione (al 2021 se ne trovaste successive segnalatecelo che sono plagi malfatti):




In seguito alla scoperta del Meccanismo che Sostiene Corpo e Psiche, è fondamentale chiarire i principi fisico-meccanici che governano il funzionamento del corpo umano. Collegarlo a “disturbi, disordini o disfunzioni posturali” o al trattamento di malattie risulta fuorviante. Si tratta di qualcosa di diverso.


Ogni individuo dovrebbe mantenere un Equilibrio Meccanico Abituale, indipendentemente dal proprio stato di salute.


La mia scoperta e invenzione mirano a RIEQUILIBRARE la CONDIZIONE MECCANICA ABITUALE DEL CORPO UMANO, indipendentemente dalla presenza di disfunzioni, disturbi, disordini o patologie…

senza alcun legame con lo stato di salute della persona.


La CONDIZIONE non rappresenta una malattia. Gli atleti, ad esempio, si affidano alla loro “condizione” per valutare lo stato di prestazione del proprio corpo, non necessariamente il livello di salute.

Sottolineiamo questi aspetti per chiarire che CPT-OG non è un trattamento medico.



Il termine POSTURA, dal punto di vista biomeccanico, si riferisce a una condizione del corpo che può essere sia automatica che intenzionale.

La postura automatica, comunemente ignorata perché priva di consapevolezza, dovrebbe essere definita “postura abituale”.

La postura intenzionale, invece, viene identificata come “posa”.


La postura abituale e la posa possono essere isometriche-statiche e dinamiche.

Vi siete mai domandati cosa intende il vostro “esperto di postura” quando parla di correggere la postura? Che si tratti di ginnastica posturale, bite o placche, o di un consulto con un posturologo, sapete davvero cosa stanno trattando?

La postura, infatti, non è una malattia. Non si può essere “malati di postura”. Eppure, oggi i trattamenti per la postura sono diventati una pratica diffusa, persino in ambito medico.


Non intendo essere polemico né mancare di rispetto ai professionisti che lavorano con impegno e dedizione, ma ho fatto una scoperta sulla biomeccanica del corpo umano. Posso dimostrare, utilizzando il metodo scientifico, che molti trattamenti posturali non considerano alcuni principi fondamentali di biomeccanica che ho individuato e che, in realtà, potrebbero essere all’origine di numerosi disturbi, disfunzioni e disordini posturali.


La postura così come la posa sono “condizioni fisiche” del corpo umano indotte o inconsapevoli.


La postura non si tratta né si cura: si corregge. Tuttavia, la correzione della postura, così come viene interpretata da molte discipline, non si basa su un principio fisico-meccanico rigoroso, ma su approcci empirici che non possono essere validati scientificamente. Questo significa che il “trattamento posturale” non garantisce risultati ripetibili su ogni individuo utilizzando lo stesso metodo.

In sostanza, ci si affida al caso. Il cosiddetto “se funziona, bene” non ha alcun fondamento scientifico.

A conferma di ciò, esistono diversi strumenti diagnostici, come l’EMG di superficie, la kinesiografia e le pedane stabilometriche, che non sono riconosciuti come validi test scientifici. Questi strumenti possono infatti produrre falsi positivi o falsi negativi, influenzati semplicemente dal modo in cui una persona si “posiziona”.



Dopo anni di sofferenze e fallimenti con terapie e trattamenti, ho compreso che non è la postura a dover essere corretta o trattata, ma la CONDIZIONE MECCANICA ABITUALE DEL CORPO UMANO. Questo indipendentemente dalla posizione del corpo o dallo stato di salute.

Sia che si tratti di persone sane, malate, atleti o casalinghe, tutti possono presentare un Disequilibrio Meccanico Abituale che necessita di essere corretto.


Esempio di Condizione Meccanica Abituale di Equilibrio:


La Condizione Meccanica Abituale, presente nel 99% della popolazione mondiale, corrisponde a uno stato di Disequilibrio Meccanico Abituale, manifestandosi sui tre piani spaziali: frontale, sagittale e longitudinale:




Questa immagine, tratta dal mio libro pubblicato nel 2007, illustra la mia scoperta e invenzione. Le frecce svolgono un ruolo essenziale nella spiegazione:




Il mio lavoro consiste nel correggere la Condizione Meccanica Abituale del corpo umano, una disciplina INNOVATIVA e ancora poco conosciuta, completamente distinta da tutte le pratiche esistenti, che siano mediche, legate alla preparazione atletica, al recupero funzionale o alla medicina alternativa.


La correzione della Condizione Meccanica Abituale del corpo umano non avviene solo in isometria (a riposo), ma anche attraverso il movimento.

È possibile camminare in Disequilibrio Meccanico Abituale, correre, scattare fotografie, mangiare, dormire, nuotare, guidare, lavorare al computer, scalare montagne… Vivere quotidianamente in posture e movimenti abituali caratterizzati da Disequilibrio Meccanico Abituale, spesso senza esserne minimamente consapevoli.

Ad oggi, nessun professionista al mondo conosce questa scoperta e le infinite variabili della Condizione Meccanica Abituale del corpo umano. Inoltre, nessuno è stato formato per applicare le necessarie correzioni meccaniche, che richiedono un processo progressivo e altamente specifico, ancora ignoto a tutti.


Facciamo un esempio: avete le spalle in avanti e vi viene chiesto di portarle indietro. Spesso, questo porta le spalle effettivamente indietro, ma lascia il busto inclinato in avanti.

A questo punto, il preparatore o il fisioterapista vi correggono chiedendovi di raddrizzarvi, portando le spalle ulteriormente indietro. Questo movimento, però, può bloccare meccanicamente il diaframma, causando difficoltà respiratorie sia durante l’attività fisica che nella vita quotidiana.


Un esempio curioso: siete sicuri di camminare dritti? La realtà è che, di solito, procedete con un’inclinazione di 30-45° a sinistra rispetto alla direzione desiderata.

Il risultato? La vostra propriocezione si disorienta, e il rischio non è solo fisico.

Un altro aspetto critico, che riguarda voi e l’intera popolazione mondiale, è che questa condizione meccanica abituale di squilibrio, indipendentemente dalla postura o dalla posizione assunta, provoca compressioni, asimmetrie, errata distribuzione di pesi e forze, oltre a posizioni scorrette delle leve e dei sostegni.

Con il tempo, queste abitudini contribuiscono a una progressiva degenerazione muscolare, scheletrica, articolare e, in seguito, anche degli organi interni.


Il mio lavoro consiste nell’ APPLICARE LA MIA INVENZIONE.


Maurizio Formia – Staff CPT-OG – Comitato OG

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