Testimonianza 61. 

La mia testimonianza (Maurizio Formia) (scritta e pubblicata nel 2011)

Vi scrivo un riassunto perchè ci vorrebbero pagine e pagine anche solo per riportare i circa 750 documenti tra visite, esami e documenti legali che mi accompagnano in questa lunga vicenda…

Chi è Maurizio Formia lo scrivo nella pagina “chi sono” del sito tuttavia oggi non ci sono più documenti ( pubblici, li ho spubblicati per tutelare la mia privacy) che riportino quello che per me è stato un vero eproprio “calvario”; non so come possa essere stato quello vero ma sono sicuro che quanto a sofferenza non prendo lezioni davvero da nessuno.

Ho provato cosa significa essere “malato terminale” di cancro e la mia prospettiva era l’Hospice con qualche ora di vita, per dirvi fin dove sono arrivato.

Parto dall’inizio, nato asimmetrico con dismorfosi ossea del mascellare (dai referti medici) che mi portava un Disequilibrio Meccanico nella fase peggiore, la Fase 4 descritta nel mio libro.

Sono stato sofferente fin da bambino, in questo mondo che non sentivo mio perchè non vivevo bene questa che sentivo chiamare “vita” e che per me era un incubo.

Credo di essere nato con il mal di testa e fino ai 33 anni, dopo un anno e mezzo che stavo sperimentando le cose che leggete oggi nel mio sito, non ho sentito sparire quella specie di coltello infilato nella nuca che mi portava dolori lancinanti 24 ore al giorno.

Ho cominciato a suonare all’età di 5-6 anni e a 10 suonavo già sui palchi con una batteria più grande di me davanti che mi impediva di vedere il pubblico.

Dai 12-13 anni mi rendo conto che non riuscivo a fare cose che normalmente facevano tutti come per esempio attraversare una piazza senza sentire uno stordimento e una vertigine come se fossi costantemente sull’orlo di un precipizio.

I miei muscoli del collo e delle spalle-schiena non ho ricordi che fossero rilassati: di marmo! Qualcuno guardandomi la schiena mi diceva di smettere di fare palestra perchè per il torace a V che avevo dicevano che “me la tiravo”, eppure non ho mai fatto palestra salvo poi durante i mille trattamenti inutili che ho provato e sperimentato inutilmente prima di scoprire quanto pubblicato sul mio sito www.maurizioformia-og.info

Dai 17 anni i sintomi cominciano ad essere invalidanti e nonostante questa “disabilità” sono “abile arruolato di prima” nell’esercito.

La storia la sapete dall’introduzione del mio libro ma dovete sapere cosa significa per una persona di 20 anni non riuscire ad uscire da una stanza senza sentirsi alieno, la stessa sensazione che provereste tutti se vi capitasse di vedervi arrivare un meteorite sulla testa, la stessa consapevolezza di non poter fare nulla, di essere impotenti.

Questa impotenza per me era dettata dal mio corpo che non sentivo mio: avevo una forza psicologica esponenzialmente superiore a quella fisica: avevo la potenza di un motore di una Ferrari in un motore fisico di un motocarro apecar, per rendervi l’idea e per dire che, nonostante nessuno individuasse la causa dei miei problemi, continuavano a darmi dello psico-somatico e del depresso.

Mai stato depresso e mai stato psicosomatico (oggi lo dicono i numerosi referti, perizie medico legali e anche sentenze).

La sindrome ansioso depressiva reattiva di cui parla la sentenza del 2011 si riferisce alla frustrazione abnorme subìta a causa della mancanza dell’identificazione del Disequilibrio Meccanico (che di fatto è impossibile da identificare in medicina) ma io non sono MAI stato depresso e la mia ansia e i miei “attacchi di panico”confusi con sindrome di Meniere (in realtà scariche di adrenalina da compressione), non avevano nulla a che fare con una depressione!

In realtà vivere una situazione deprimente non significa essere depressi, capite la differenza?

Molti di coloro che si sono avvicinati al Meccanismo OG la capiranno perfettamente.

Il problema è questo: se voi, che state leggendo questa pagina, siete depressi o ansiosi…siete sicuri di esserlo veramente oppure come me avete un Disequilibrio/Asimmetria MAI identificati?

Ho passato 13 anni, dai 17 ai 30 come “falso abile al lavoro”, in uno stato di falsi invalidi è persin comica la mia situazione eppure una enorme forza di volontà mi ha portato ai 30 anni quando sono crollato definitivamente e ho perso lavori, affetti e vita sociale. Artrosi cervicale a 30 anni e tutta una serie di disturbi estremamente invalidanti.

Chiuso in una stanza per quasi 3 anni senza poter muovermi dal divano in preda all’ansia, alle vertigini e ai dolori alla testa e al collo.

Spesso mangiavo camminando attorno al tavolo perchè da seduto le vertigini mi facevano girare la casa e vomitavo al primo boccone.

Spesso dicevo a mia madre che non riuscivo a stare seduto, a stare in piedi e nemmeno coricato! Avrei voluto volare ma nemmeno quello mi avrebbe dato una tregua dei sintomi.

Non ho mai pensato al suicidio perchè sapevo di dover trovare una causa a questo malessere che non poteva essere spiegato semplicemente “non spiegandolo” e dando la colpa alla mia psiche che era di una persona psichicamente sana e forte, anche per le esperienze di lavoro, militari e di vita sociale precedenti.

Nessuno si è mai permesso di dirmi che fossi una persona con problemi psichici, lo dicono anche i numerosi referti medici che ho accumulato in tutti questi anni. Doveva per forza esserci un’altra causa!

Avevo ragione perchè dopo aver scoperto che la causa dei miei problemi poteva essere la zona occlusale ( il morso, per intenderci), si aprì un mondo e cominciai a documentarmi e a informarmi.

Dopo anni di terapie e cure inutili che parlano di occlusione e postura ma che non hanno una base scientifica, avevo la consapevolezza che il mio problema partisse dal morso ma nessuno riusciva a schiodare quella sintomatologia che diventava sempre più invalidante.

E’ in questo periodo che, a mio avviso, lo sconforto per tanta malasanità mi provoca il tumore: un linfonodo sottomandibolare guarda caso sotto una radice inclusa mai estratta dai dentisti che dicevano che sarebbe uscita da sola: un’infiammazione cronica a un dente.

Il linfoma è partito proprio da lì checchè ne dicano medici especialisti che non ci sono evidenze scientifiche; non ci saranno ma non sono stupido.

Mi preme sottolineare che fin da piccolo il mio sistema linfatico è stato debole, guarda caso: già da bambino il mio medico di base diceva a mia madre che ero un soggetto”linfatico”!!!

Ero nella Fase 4 del Disequilibrio Meccanico.

Il linfoma ce l’avevo da decenni.

In quel periodo dal 2001-2002 per scoprire cosa ho scoperto facevo una modifica a questo supporto/masticone ogni 2 o 3 ore; limavo, mettevo resina e la toglievo, aiutato da mia mamma che mi doveva tenere il busto sulla sedia, limavo per qualche secondo sostenuto da lei per non cadere e dovevo subito stendermi sul letto per non svenire dal dolore e dalla vertigine.

Per 2 anni questa è stata la mia vita fino a quando ho capito cosa dovevo fare (dopo errori ed errori) e fino a quando ho cominciato a veder sparire la mia tachicardia che mi accompagnava da anni e sentivo il mio collo che si stava gradualmente rilassando, imparando a rilassarsi, in quanto non lo è mai stato.

Il mio errore era stato quello di ragionare in termini medichesi e ascoltando il parere dei medici.

Dovevo cancellare tutto e ragionare come un ingegnere, un architetto, un meccanico e metterci anche un po’ dell’artista che avevo da mio padre e mio nonno.

La scoperta è avvenuta per caso, mentre costruivo un oggetto in legno ed elastici che emulava un corpo umano: bastava inserire un elastico in meno che la costruzione crollava: bastava mettere un elastico più lungo o più corto o rendere la struttura “non speculare”, che la costruzione crollava. Lo stesso avviene per il nostro corpo.

Invece di studiare il mio strumento musicale sono stato costretto a studiare il mio “strumento” corpo umano.

Io ritengo fermamente che l’essere un batterista, per sensibilità sui movimenti e sulla “simmetria dei movimenti” sia stato per me di grande aiuto nello scoprire il Meccanismo che Sostiene Corpo e Psiche.

Mentre mi sparivano molti sintomi e problemi che mi attanagliavano da anni grazie al riequilibrio, il mio sistema linfatico peggiorava.

Le mie lunghe e faticosissime battaglie per veder riconosciuta la mia sofferenza andavano avanti con esami miei fatti privatamente a pagamento, comparativi, che dimostravano il mio problema e la validità della mia riabilitazione ma, purtroppo, nessuna possibilità di lavorare e nessun aiuto economico da parte di nessuno.

Avevo versato contributi INPS ed Enpals per 20 anni (ne avevo 30) e non avevo nessun diritto! Paradossalmente un carcerato aveva più diritti di me, con tutto il rispetto per tutti, anche per i carcerati ma io non ho mai rubato o fatto del male, anzi! Già dal 2001-2002 pubblicavo le mie sperimentazioni e aiutavo gente senza tornaconto.

Pensate che in uno dei tanti accertamenti per l’invalidità i medici legali dell’INPS ebbero il coraggio di scrivere che ero un “soggetto altamente rivendicativo”. Oggi conoscete la motivazione per cui rivendicavo i miei diritti.

Ho sempre avuto una forza di volontà enorme e oggi i fatti mi danno ragione quindi vi dico di non mollare mai che c’è sempre una via d’uscita.

Vado avanti dal 2003 al 2008 con continui miglioramenti della vecchia sintomatologia ma peggioramento del tumore: il trattamento OG non guarisce un linfoma, a dimostrazione della mia buona fede (sicuramente in equilibrio meccanico si è più forti e si hanno più probabilità di uscirne) eppure vado avanti fino a quando nel 2009, un anno per pubblicare il libro che è stato devastante per la mia malattia (scrivere un libro che non è un romanzo ma, a detta di molti professionisti, un trattato scientifico, con un tumore in fase terminale non è proprio uno scherzo) il tumore si mangia tutto il mio corpo: 38 kg di peso con polmonite e versamenti pleurici e al pericardio.

Poche ore di vita, entro in coma, in rianimazione all’ospedale nessuno mi dà speranze tra i rianimatori che hanno fatto un miracolo a intubarmi(ringrazio particolarmente il dott. Ramello).

Il mio ematologo, dott. Aitoro G.(con il suo staff preparatissimo) non perde la speranza e inizia a farmi dosi massicce di cortisone. Dopo quasi 2 settimane di coma , mi sveglio con i linfonodi quasi sgonfi: il primario della rianimazione incredulo telefona a mia mamma che si aspettava il peggio e le dice che mi ero svegliato e avevo parlato tutta la notte con lui della mia scoperta.

Ci tengo a ringraziare personalmente questi professionisti, di cuore.

Il resto della storia è noto: sono qui che vi scrivo e sono tornato a vivere una vita normale rispetto a prima, considerando che gli strascichi del coma mi hanno impedito di muovermi e camminare fino a soli pochi mesi fa e anche a causa di una medicina cieca e di istituzioni assenti non potrò mai tornare una persona nuova ma, perlomeno, oggi riesco ad assaporare (senza vertigine e mal di testa trentennali) quella che quasi quarant’anni fa sentivo chiamare vita e che per me era un incubo.

I medici, gli specialisti e anche il Giudice in Tribunale mi chiedono come ho fatto e come faccio ad essere qui con questa forza e aiutare gli altri; io rispondo semplicemente che sono qui perchè sono in Equilibrio Meccanico.


Testimonianza 62. Antimo (Veneto)

“Salve a tutti, ho 21 anni e sono al nono mese di Trattamento OG.

La mia storia è simile a molte altre, anche io venivo da anni di varie terapie infruttose e sintomi fortissimi…Però l’ultima (con un bite) haavuto il pregio di farmi capire che ero sulla strada giusta: il mio problema stava “nella bocca” ma non lo sapevano risolvere e alcuni piccoli miglioramenti ottenuti me lo suggerivano.

Ero convinto che il mio problema stava li e dovevo trovare qualcuno che lo sapesse risolvere. Poi ho trovato il sito di Maurizio, il meccanismo sensato e sopratutto che aveva riscontri con le valutazioni posturali fatte e i miei sintomi. Ho cominciato con il Supporto OG, capito il mio disequilibrio e sono arrivati i miglioramenti. Alcuni li noto, altri me ne accorgo solo quando ci penso e dico: “Ma quanto tempo è che non sento più quel problema”.

Di molti miglioramenti me ne accorgo quando ritornano i sintomi ma sono contento perchè vuol dire che o me ne ero dimenticato o comunque sono stato molto tempo senza (mentre prima quei sintomi erano continui).

Ci sono periodi buoni in cui si migliora e cattivi in cui si peggiora (e fa male), ma la media è in miglioramento.

Non sono completamente in equilibrio meccanico (partivo da un disequilibrio abbastanza grave e sintomi tosti), certi problemi e sintomi si fanno ancora sentire forti ed ho ancora molta strada da fare ma ora ho una vita normale.

Forse questa è la cosa più importante, sto abbastanza bene da avere una vita normale, avere voglia di ritrovare benessere ma non l’ansia di guarire al più presto.

Grazie Maurizio. “


Testimonianza 63

La testimonianza di Libero (si, Libero dal crollo posturale grazie al Biomeccanismo Posturale OG che si mette a pubblicizzare chi lima canini credendo di modificare la postura del corpo. Siamo arrabbiati con questa gentaglia! Comitato-OG.org)

è la testimonianza di una persona che, a causa dello stop forzato dell’attività di Maurizio Formia, non ha potuto completare e seguire pedissequamente il Trattamento OG.

E’ sicuramente la testimonianza di una persona fasulla quindi prendiamo con le molle tutte le sue parole, anche quelle in favore di OG perchè, realmente, non sappiamo se è verità o se sono falsità ma per dovere di cronaca dovete sapere che esistono anche questi personaggi che, in passato, sono stati in qualche strumentalizzati dalle lobby, senza nemmeno rendersene conto.

La prova di queste ultime affermazioni?

La sua iscrizione al blog del Comitato OG con una e-mail fasulla:

-clicca sull’immagine per ingrandire

libero fasullis

Potremmo definirla la testimonianza di una persona in crollo posturale, tolta dal crollo e che, come molti altri suole sputare nel piatto dove ha mangiato,

perchè questo è quanto realmente accaduto.

La mettiamo anche noi sull’ironia, come ha fatto lui nelle sue pubblicazioni ma non c’è proprio nulla per cui essere ironici. Speriamo vi rendiate conto di quanto certe persone, passi la sofferenza ma, sono ingiustificabili.

Le ennesime diffamazioni a Formia Maurizio e su Formia Maurizio perchè di questo si tratta quando Formia Maurizio, sa benissimo, che non gli ha mai messo le mani addosso e ha sempre sperimentato il “metodo Libero” sulla base di cosa capiva, o meglio, non capiva.

Nella sua pubblicazione ha, come altri, il vizietto di non citare le fonti (le sue pubblicazioni sono totalmente in anonimato, il suo nome non è Libero e noi detestiamo chi oggi sul web, in anonimato si permette di scrivere qualsiasi cosa gli passi per la testa) ma alle fonti ci si arriva tranquillamente dalla descrizione dei luoghi e dei personaggi. Citiamo testualmente:”

…….Cercai su internet: «Ansia e occlusione» non l’avevo mai fatto prima. Come primo risultato uscì un sito dove si proponeva una teoria che metteva in relazione il bilanciamento mandibolare con una miriade di sintomi, compresi i miei. Veniva anche spiegata la questione della perdita di contatto incisivo collegata ad una scarsa dimensione verticale posteriore dei molari e premolari. Senza sostegno posteriore il cranio crollava all’indietro e le vertebre venivano schiacciate una sull’altra comprimendo i nervi e creando veri cortocircuiti cui seguivano i sintomi più vari.
Lessi diverse testimonianze, con la faccia attaccata allo schermo per seguire le lettere. «Ferme, quella puttana di Eva, ferme! Devo riuscire a leggere, devo capire che cazzo mi sta prendendo prima di restarci secco davvero sta volta, che qua l’unica cosa in grado di fare i dottori è mettermela nel culo a 150 euro la botta, pagati da me!»
Il sito era ricchissimo di testimonianze positive. Cercai di rintracciare chi stesse usando il metodo e ci parlai, fui convinto da diverse storie molto simili alle mie. Più di qualcuno era riuscito a evadere da decenni di antidepressivi grazie al metodo, molti erano guariti da dolori cronici. Alcuni si erano rovinati.
Il metodo non era creato da un medico, ma da un paziente affetto da Dccm (disfunzione cranio cervico mandibolare) e prevedeva l’utilizzo di un bite inferiore rigido, da modificare autonomamente ogni 15 giorni circa.
Ne parlai con i miei genitori. Noi eravamo poveri. Non si può dire altrimenti, mio padre non lavorava e ci manteneva mia nonna. La placca andava fatta ad Ivrea, e costava 500 euro. Per poterla pagare e per racimolare i soldi del viaggio dovetti vendere un lingottino d’oro che mi era stato regalato al battesimo. I miei non erano convinti, ma io ero risolutissimo. Dovevo scegliere tra le rassicurazioni di uno gnatologo e le parole di gente che aveva sofferto e risolto. Mi fidai dei pazienti. Partimmo, fu un viaggio molto lungo e altrettanto duro, io per poter avere una parvenza di normalità dovevo prendere 75 gocce di xanax al giorno e una pastiglia di antidepressivo. A quella dose c’ero arrivato grazie al consiglio del neurologo:
«Dottore lo xanax non mi fa effetto e ha un gusto di merda, non è vero che sa di tutti i frutti come dice l’etichetta!»
«Aumenta le dosi.»
«Va bene, ma di quanto?»
«Finché non fa effetto» disse il neurologo mettendomi la mano sulla spalla. Forse sperava svenissi per avermi a sua disposizione, lì, sul lettino medico.
Avrei voluto chiedergli quanto margine di gocce c’era tra l’ottenere l’effetto e restarci secchi, ma dopo le 75 gocce preferii non rischiare.
L’effetto era minimo ma non me la sentivo di aumentare, ero già dipendente di certo e l’astinenza o la diminuzione delle benzodiazepine è come una disintossicazione dall’eroina, moltissimi infatti le assumono a vita, perché si ritrovano in trappola.
Andammo nel laboratorio dove venivano costruiti i dispositivi, mi furono presi i calchi dei denti e il giorno dopo ebbi in mano, anzi in bocca la mia placca, che ora è il bene più prezioso che ho. In attesa c’era un’altra ragazza e un ragazzo. Lei era molto giù, sembrava disperata: «Tirati su» le disse uno dei tecnici «che sta cosa ti cambia la vita davvero!»
Feci dei video in cui riprendevo i passaggi della modifica al bite, come si miscelava la resina e come dovevo mettermi in postura per poter prendere le impronte dei denti, tutto il procedimento insomma.
Una volta terminata la modifica mi alzai e mi sentii subito più sostenuto.
Era come avere un filo in testa che mi sorreggeva, mi sentivo più leggero.
Ripartimmo il giorno stesso, guidai io per un lungo tratto di strada, mentre mio padre riposava. Una volta arrivato a casa decisi di sospendere di punto in bianco gli ansiolitici. Rovinai sul letto e crollai di un sonno profondissimo. Il giorno dopo le paralisi degli arti superiori e del torace che ormai erano diventate giornaliere svanirono.”

Oggi questo personaggio ce lo siamo trovato sul web a vendere questa narrazione, a sputare nel piatto dove ha mangiato e a pubblicizzare un metodo di un dentista che, lo avrebbe aiutato.

Col senno di poi, quel neurologo che incontrò all’epoca, non aveva poi tutti i torti, non credete?

Le parole sono importanti e, infatti, Maurizio Formia ha intitolato il suo libro “Il Meccanismo che SOSTIENE corpo e psiche”, a scanso di equivoci, non essendo medicina, la psiche la SOSTIENE, NON LA CURA.

Il nostro Fabio, iscritto al Comitato OG, ha trovato recentemente un articolo sul web di questo “Libero”(nome anonimo, metterci la faccia in questo paese ….)  dove sconsiglia OG riconoscendone i meriti ma pubblicizzando questo altro metodo (qualche medico la definirebbe schizofrenia, noi non ci permettiamo di giudicare) e ci scrive quanto segue:”

Lo sfogo di Libero

che poi tanto libero non è.


Ho letto con attenzione questa pagina facebook che conta alcune centinaia di like e la confusione regna sovrana.

Non capisco se voglia pubblicizzare il suo libro, il suo medico o se veramente non ha capito nulla del suo problema visto che il romanzo parla di come Libero affronta la vita tutt’oggi, assieme ai sintomi.

Il gestore che pubblicizza il suo libro “sei mesi di pausa dall’etica” racconta la storia di un certo Libero un ragazzo che soffre di DCCM FIBROMIALGIA MALEOCCLUSIONE.

Sono anni che come Comitato informiamo i cittadini sulla fregatura che il dentista e vari suoi colleghi stanno perpetrando a danno dei cittadini parlando di questo disordine-confusione-cranio cervico mandibolare vendendola come malattia riconosciuta dalla medicina mentre in realtà esiste solo se conviene alla lobby dei medici.

Noi per anni abbiamo chiesto cure invano e le nostre denunce venivano archiviate perchè giuridicamente non esiste la DCCM. Non è scientificamente dimostrata.

La dccm, oltre a non essere una malattia riconosciuta, non ha una cura, e, come per la maleocclusione si va a scuole di pensiero. Filosofie.

La Filosofia non è medicina.

Si, due cose che l’una con l’altra c’entrano poco o quasi niente, da quando?

Beh, da quando esiste un comitato di persone che lottano per fare chiarezza poichè la matassa è stata sbrogliata e la soluzione scoperta da Maurizio Formia dopo la sua scoperta che ha pubblicato nel libro “Il Meccanismo che Sostiene Corpo e Psiche” e che disciplina, di fatto, anche solo teoricamente, tutte queste possibli conseguenze (DCCM, MALEOCCLUSIONE,…..) che hanno come possibile causa la errata postura abituale del corpo umano.

Ognuno di noi può quindi utilizzare, rispettando il buon senso, qualsiasi tipo di parola, propaganda o pubblicità, a patto che non sia però un aiuto sbagliato verso chi soffre.

Su questo punto non transigo ed esigo rispetto ed una distinzione netta.

Ebbene si, nessuno al mondo ha mai guardato ed analizzato in una paziente che soffre, in uno dei mille “Libero” che vivono cosi ogni giorno e maledicono la propria esistenza, la postura abituale del corpo e nessun medico o non medico o operatore sanitario o olistico, nessuno ha mai preso in considerazione la POSTURA ABITUALE scorretta della gente come causa di mille disturbi e sintomi che hanno conseguenze ANCHE sulla DCCM, sulla MALEOCCLUSIONE e su milleemila altre problematiche.

Oltretutto, nessuno ha il mezzo per poterla modificare definitivamente e progresivamente nel tempo.

Il Biomeccanismo Posturale OG messo a punto da Maurizio Formia, si.

Del resto è l’unico che in questi anni è stato oggettivamente ostacolato dalla lobby dei dentisti e dalla medicina. Gli altri metodi-trattamenti non sono sicuramente sotto la lente degli ordini professionali ed associazioni di categoria medica perchè di fatto non funzionano. Non funzionano nemmeno quelli nati sulla base di copie malfatte del Biomeccanismo Posturale OG.

Tornando a “Libero”, il racconto, tra sintomi e spaccati di vita, risulta tragico ed è uguale piu o meno a tanti altri nostri racconti.

E’ emblamatico però l’arrivo alla soluzione o meglio a tornare al vivere del protagonista, Libero, tramite la conoscenza di un dottore medico chirurgo che tramite il bite settato secondo il suo metodo planas che parla di alette molaggi guide incisive e frenuli avrebbe risolto le sue pene.

Essì, la differenza tra non suicidarsi e tornare a vivere è veramente molto sottile e la confusione regna ancora sovrana ma, e questa è la ragione per la quale ho deciso di scrivere questo articolo per mettere in guardia l’ignaro cittadino sofferente,

nemmeno il “povero” Libero l’ha capita.

Ecco perchè Libero secondo me sei ancora schiavo, schiavo della tua compressione e quindi di non essere tornato a vivere realmente; schiavo di non aver voluto o potuto capire, alla luce di mille informazioni/ blog come il nostro, il tuo vero problema.

Sei ancora schiavo del prossimo cambio stagione, del prossimo lavoro sballato su un dente o della prossima manovra sul bite del prossimo periodo buio, schiavo anche tu, come tutti noi, di una Istutizione latitante, inconsapevole, a differenza nostra, di non poter nemmero utilizzare in maniera democratica quello che ci ha salvato la vita ma che non smetteremo mai di sostenere, il Biomeccanismo Posturale OG che, in più articoli scopiazzi come tesi date per assodate, insultandole e di fatto diffamandole con il taglio sbagliato di quelli che abbiamo battezzato “effetto-levisti” che, disonestamente si sono messi a vendere tesi di Formia ed OG, ingannando ulteriormente i cittadini e anche le Istituzioni.

Sei ancora schiavo delle varie scuole di pensiero che tramite bite vendono cure senza un nesso scientifico ed infine,

sei ancora Schiavo di questo tuo sfogo nello scrivere, assolutamente lecito ma frutto di una instabilità e un disequilibrio ancora non ritrovato.

Eppure i consigli li sprechi come se fossi il mago sul piedistallo e, cosa assai più grave, a mio avviso, consigli di rivolgerti ad un dentista che applica niente più di una scuola di pensiero che sei anche tu consapevole che non è la soluzione perchè da anni, vi arrabattate scopiazzando a destra e a manca senza nessun riferimento ma con l’arroganza, questa si, di CONFONDERE ULTERIORMENTE il povero lettore che soffre probabilmente da anni ed INCONSAPEVOLMENTE, di disequilibrio conseguente alla postura abituale sbagliata.

Da libero a libero ti consiglio di concentrarti a fare meno confusione!

La forza la puoi trovare solo in te stesso, nel frattempo se vuoi fare lo scrittore, però, limitati a fare quello!

Non dare consigli su bite, frenuli, esercizi, dolori, terapie per rispetto di chi ha sofferto o soffre ancora più di te.

Ti consiglio e consigliamo a tutte le persone che non trovano risposte e soluzioni nella medicina, di guardarti attentamente questo video e di smetterla di scrivere falsità, a partire da quelle che hai scritto dando per scontate tesi non tue, scopiazzate propria da quelle di Maurizio Formia e dal libro “Il Meccanismo che Sostiene Corpo e Psiche” di Maurizio Formia.


Di seguito, per i lettori ignari del problema che stiamo denunciando da anni, una “summa” del “minestrone” pubblicato da questa pagina web che, peraltro, vede uniti, eccezionalmente, noi ed altri nostri storici “nemici” che, peraltro, abbiamo più volte segnalato come altri confusionari, sedicenti “gnatologi del futuro”; da segnalare il linguaggio medichese che questi personaggi utilizzano anche per dare consigli a chi li contatta: protrusiva, guide canine, tipiche di un linguaggio medico-odontoiatrico. Non danno fastidio a nessuno? Nessuno li ferma?

(in alcune parti ci sono commenti nostri seguiti da N.D.R)

Bite esclusivamente occlusali, protusione e rettileinizzazione del rachide.

Iniziamo dalle definizioni. Cercherò di usare un linguaggio accessibile anche a chi non ha avuto modo di leggere o studiare l’argomento.

Il bite: è un apparecchio ortodontico, la maggior parte delle volte è costruito in resina e si frappone tra le arcate dentarie. Può essere inferiore o superiore.

Protusione: si ha quando si sposta la mandibola in avanti.

Tutto chiaro?

Bene, passiamo ad analizzare le conseguenze di un bite esclusivamente occlusale (ovvero dotato di sole fosse presisposte per ottenere il contatto delle cuspidi dentali)
che costriga ad una chiusura in posizione avanzata della mandibola.
Alcuni metodi, soprattutto nelle loro versioni originarie, prevedevano un largo uso della protusione per favorire il recupero della dimensione verticale posteriore. Per ottenere questo risultato con tali approcci sono necessarie due condizioni:

– contatto prevalente sui denti posteriori partendo dagli ottavi(denti del giudizio, se presenti) fino ai quarti (i premolari). L’appoggio dovrebbe essere netto soprattutto sugli ultimi denti (molari) e presente ma più morbido sui premolari).

– protusione, grazie alla costrizione della mandibola in posizione avanzata i muscoli masticatori subiscono un forte stretching che ne causa la distensione a sua volta propedeutica all’acquisizione(alcuni parlano di recupero) della dimensione verticale posteriore.

Indossando il bite si crea un effetto “leva” da alcuni metodi definito “tenaglia” che farà aumentare la dimensione verticale posteriore, creando un piccolo spazio tra i molari con conseguente decompressione delle vertebre, prima cervicali e poi a cascata di tutta la colonna. Questo, assurdo a dirsi, è causato da una rotazione del cranio in avanti. (Le parti evidenziate in rosso sono il plagio malriuscito delle tesi di Maurizio Formia- senza citare le fonti. L’onestà andrà di moda… N.D.R.)

Questo risultato è da ricercare perché, il cranio, se non ha il giusto sostegno dei molari, crolla letteralmente sull’atlante portando al tipico sguardo verso l’alto. I denti fanno da stop, dicono al capo dove deve stare, se lo stop non c’è a causa dell’altezza ridotta dei denti posteriori, succede un disastro, il cranio poggia sull’atlante e sull’atm di destra e di sinistra che andrà in compressione (click mandibolari e compagnia bella). Libero, nel romanzo “Sei mesi di pausa dall’etica” è vittima di una esplosione di sintomi (catastrofe posturale)
contemporanea alla perdita della capacità di chiudere sugli incisivi, che strano, ma che correlazione c’è tra le due cose?

“Semplice” il cranio era crollato dietro, le compressioni sulle vetebre facevano festa come i leghisti dopo le elezioni e i sintomi erano letteralmente esplosi (questa purtroppo è una cosa realmente accaduta, a me). Uno dei sintomi più invalidanti lo notavo al risveglio, le braccia e tutto il torace erano totalmente addormentati, e come contorno il fiato era cortissimo e il cuore pareva quello di un colibrì tanto batteva velocemente, riguardo l’ansia poi… Vi lascio immaginare. Quello era il mio buongiorno. Messo il bite per la prima volta, recuperata la rotazione del cranio e il contatto incisivo andando in testa a testa (tat) quei sintomi sono scomparsi (dopo circa una settimana).

(Questa è l’applicazione del Biomeccanismo Posturale OG-poi non sappiamo cos’ha combinato- N.D.R.)

Mi sento di dissuadere assolutamente da questo approccio salvo nei casi di “crollo” o catastrofe posturale, ovvero nei casi davvero disperati, quando i sintomi sono così invalidanti che anche stare in piedi diventa impossibile. In questa situazione il rapporto costi benefici ha un senso, altrimenti si rischia di farsi davvero male. (ecco bravo, dissuadi la gente in crollo ad avere benefici-robe da matti- N.D.R.)

Perché?

(E qui comincia lo sproloquio senza senso ma tanto a lui che gli frega, si è tolto dal crollo con OG- N.D.R)

Semplice, il corpo umano segue una logica intuitiva se lo si conosce la si capisce. Portando la mandibola in avanti e bloccandola in quella posizione i muscoli masticatori, primi tra tutti i masseteri, eserciteranno una spinta verso dietro, come quando si tende un elastico. Questo comporta un arretramento del cranio (la mandibola è bloccata in avanti, i muscoli spingono dietro e il cranio subisce la spinta arretrando) che a sua volta, alla lunga porta SEMPRE alla rettileinizzazione del rachide cervicale e se siamo sfortunati ad una inversione dello stesso.
Ora, il cranio ha un suo peso, se va indietro si modifica il baricentro, e qui partono le compensazioni posturali, che di naturale hanno poco o nulla, bloccare in avanzamento una mandibola non è naturale, tantomeno azzerare le guide canine e incisive (la mandibola ci aiuta nella propriocezione anche grazie alle guide, che forniscono le istruzioni ai muscoli). Un esempio delle conseguenze lo si può ricercare nella postura abituale di chi si trova in una situazione di III classe. Cranio arretrato, baricentro che segue il cranio, compensazioni posturali a cascata. 
Perché?

Perché l’essere umano ha una postura eretta, immaginando una linea che attraversa il cranio al centro e impatta perpendicolarmente sul terreno, questa dovrà finire tra i piedi, se esce fuori perdiamo l’equilibrio, il corpo si adatta cercando di garantirci una postura eretta, la priorità è quella, finché ci riesce…

Attenzione quindi, se avete deciso di affidarvi a un bite occlusale, quando si prendono le impronte delle cuspidi è bene che la mandibola sia in posizione rilassata, che ci siano degli stop di retrusione, delle guide canine e incisive bilanciate e che si evitino i precontatti (bordi fossa bassi) movimenti liberi:
– di lateralità con unico contatto sulle guide canine

-di protusione con unico contatto sulla guida incisiva

Per capire se la nostra modifica sul bite rispetta il nostro assetto muscolare attuale, consiglio un test del metodo appim (buon metodo, ma davvero molto complicato, tenete conto che chi lo utilizza lo fa in autonomia e le modifiche sono praticamente giornaliere, cosa che non condivido, il sistema ha bisogno di stabilità).

Il test è quello del “rilassamento profondo” e consiste nel fare un breve pisolino con la testa all’indietro ( seduti sul divano e capo poggiato) in questo modo i muscoli dovrebbero rilassarsi e al risveglio, andando in chiusura sul bite si dovrebbero centrare le fosse immediatamente, se si chiude in maniera diversa qualcosa è andato storto.

In conclusione, io ho utilizzato un bite esclusivamente occlusale all’inizio e onestamente lo sconsiglierei, salvo nei casi davvero disperati e per un breve periodo, giusto per uscire dal crollo.  (Usciti dal crollo quindi, dopo esservi salvati la pelle andate pure a limare il canino da appim o da Reali- sono ironico, ovviamente- N.D.R)

Dopo è vitale (dopo sei sopravvissuto, è il PRIMA che per te è stato vitale- N.D.R.) a mio parere ricostruire le guide incisive e canine altrimenti i muscoli vi chiederanno il conto, magari avrete difficoltà a muovere il collo o nella peggiore delle ipotesi rischiate addirittura la perdita delle curve fisiologiche a livello di lordosi cervicale e lombare e di cifosi dorsale.

Come bonus allego una delle parti dove nel libro, il protagonista parla della situazione e dei suoi sintomi.

Spero che questo breve resoconto, da paziente a paziente vi sia utile. Se gli esperti del settore dovessero trovare errori mi scuseranno, sono solo un paziente appassionato alla materia.

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State attenti e informatevi bene! Usate il buonsenso ed il cervello prima di prendere per buone le mille informazioni contenute sul web. Guardate se hanno documenti Istituzionali. Non guardate se hanno o non hanno una laurea perchè non è, oggi, (magari lo fosse, ne saremmo tutti felici), una garanzia per il cittadino.

Io sono Fabio, Libero cittadino che si informa.”


A leggere questo articolo, il sig. Libero si è indignato, con due gn!

Ma come ti permetti a scrivere cose del genere? Ha chiosato…

Cos’abbiamo scritto?

Il nostro Fabio ha solo scritto che grazie ad OG, senza peraltro uno straccio di citazione se non velatamente ad un sedicente mago della postura della appim, hai scritto che non citavi OG e Formia perchè di fatto “non funzionano”.

Delle due l’una: o ci sei o ci fai.

Quindi ricapitoliamo: Libero consiglia l’effetto leva di OG (copiato poi malamente da detrattori di OG) per togliersi dal crollo. Una volta tolti dal crollo limate pure il canino, considerate disclusioni dei canini e protrusive.

Eh si, ci viene più di un dubbio sulla buona fede di questo “Libero” perchè, ci viene il ragionevole dubbio che pubblicizzi questo o quel metodo/trattamento, anche odontoiatrico (i trattamenti con Planas non sono scientifici ed hanno spesso un costo di 4000 euro), ben sapendo che la persona che si trova nella Fase 3/4 del disequilibrio posturale abituale come il suo (parole sue-identificazione di Formia Maurizio del 2010) se non sposterà il cranio secondo le tesi di Formia ma applicando tesi di personaggi che NON VEDONO il disequilibrio posturale abituale secondo OG,

  • se non citerà Formia ed OG sarà compreso tra le decine di individui che lo scopiazzano malamente e che pubblicamente lo diffamano e che li abbiamo condensati nel link sotto.
  • se non informerà il dentista-medico o non medico della postura del cranio non avrà nessun effetto sulla postura e conseguentemente sul benessere e conseguentemente sulla salute di quel povero malcapitato.

Avremmo molto altro da aggiungere ma gli abbiamo già dedicato troppo spazio.

In privato ci ha scritto che se serve sosterrà le testimonianze in favore di OG, vediamo se avrà la coerenza ed il buonsenso, da avvocato che sostiene di essere, di farlo e di iscriversi al Comitato OG.


Testimonianza 64. Francesca (Cesena)

Il quattro maggio 2011 ho cominciato il Riequilibrio Meccanico Posturale con il Biomeccanismo Posturale OG.
Come più o meno tutti coloro che arrivano alla Og, ho provato e riprovato di tutto prima di approdare qui.
Ho sempre saputo che doveva esserci una soluzione ai miei problemi e ho continuato a cercare nonostante ad ogni visita dagli innumerevoli specialisti mi sentissi dire che dovevo rassegnarmi e imbottirmi di farmaci che mi facevano solo ammalare di più.
Figlia e nipote di emicranici( sono cresciuta vedendo mia madre stare sempre male), già all’età di sei anni mi mettono gli occhiali e mi tappano un occhio dichiarato “pigro” pensando che il mio mal di testa potesse dipendere dalla vista, ma il dolore c’è sempre. All’epoca non si dava per scontata l’ereditarietà dell’emicrania, che oggi so essere, sicuramente, eredità del Disequilibrio Meccanico Posturale del mio corpo.

Odiavo fare l’elettroencefalogramma, mi inzuppavano la testa di alcol e mi veniva mal di testa ogni volta subito dopo. Ero spesso malinconica e schiva . A scuola e con gli amici non volevo mostrare questo lato del mio “carattere” ed ero sempre esuberante,divertente e allegra.
Avevo mille piccoli fastidi: colon irritabile, ero difficile nell’alimentazione, digerivo spesso male etc…
A nove anni mi tolgono l’appendice per poi dirmi che in fondo non era il caso.
A dieci anni( o forse prima)mi portano  persino da uno psicologo che dice più o meno che sono intelligente e “troppo sensibile”…mah!! A undici scoliosi con colonna a S e corsetto rigido correttivo.
A dodici, dopo aver perso un intero quadrimestre del primo anno di superiore ( mi avevano mandata a scuola un anno prima, fatica crescere pure prima del tempo) ed essermi presa un esaurimento nervoso perché avevo degli attacchi quasi quotidiani di emicrania potentissimi, il mio papà mi porta a Firenze al centro cefalee: emicrania classica con e senza aura visiva.
Ricordo ancora la paura a scuola quando per la prima volta vidi tutto brillare fino a dover chiudere gli occhi, quando passò ero contenta di non essere diventata cieca, ma dopo pochi minuti si scatenò una crisi così violenta che collassai nel bagno della scuola, il bidello mi accompagnò a piedi a casa mentre tremavo e vomitavo per strada.
Da allora divenne storia di sempre, non potevo prendere nessun impegno senza l’ansia del mal di testa, avevo,più che paura, vergogna di farmi vedere così e soprattutto di mettere in difficoltà gli altri. Io volevo una vita normale, volevo divertirmi, ma i miei si preoccupavano, giustamente, e perciò ho dovuto rinunciare a un sacco di cose, a cominciare dalle scuole che avrei voluto frequentare in quanto erano lontane da casa: ” e se poi stai male?”
Ero come intrappolata in un corpo che non mi permetteva di spiccare il volo e fare le mille esperienze che avrei voluto fare. Ero uno spirito temerario, avventuriero che avrebbe voluto prendere il mondo, la vita a morsi, ma era incatenato e torturato.
Quando stavo bene cercavo di fare le cose che mi andavano senza pensarci, ma l’indomani pagavo sempre a caro prezzo.
Ero considerata una ribelle perchè non mi rassegnavo ad accettare certe cose che mi sembravano sbagliate, ma ora so che se non fosse stato per la mia “testa dura” chissà …….
Ho imparato la pazienza, la sopportazione,l’attesa, il sapore speciale di una giornata senza dolori durante la quale era come se avessi voluto recuperare il tempo perduto…
A sedici anni gastroscopia (vomitavo verde e bruciava tutto): gastrite d’origine nervosa, ” signorina lei è una che se la prende troppo”. Mah!!!
Comincio a capire che devo pensare io a come stare meglio e che le medicine mi stanno avvelenando; in una settimana perdo dieci chili, divento vegetariana perchè sento che il mio organismo non accetta di buon grado certi cibi.
Pian piano il quadro clinico peggiora: tachicardia, pressione bassa, problemi di circolazione periferica con dolori alle gambe che diventavano viola, sindrome di Raynaud, nervo sciatico infiammato e conseguenti momenti di “poca allegria” alternati a momenti di frenesia. Basta un niente per scatenare un attacco di emicrania,
“Probabilmente somatizzi”, “sforzati di mangiare”, erano tra le frasi più fastidiose, soprattutto se pronunciate da medici.
Intorno ai ventiquattro anni conosco un riflessologo plantare, un uomo davvero speciale, con umiltà e buon senso, con tempo e costanza, riesce a farmi stare sempre meglio. Non riuscivo a crederci: arrivo al punto di avere solo qualche disturbo qua e là e un attacco di emicrania al mese che mi passa presto con una “tachipirina da 500”!!!!
Niente più bombe chimiche che mi spaccano lo stomaco e il resto, niente gambe viola e dolenti, comincio a mangiare meglio.
Sto talmente meglio che a 29 anni decido di avere un bambino. Che meraviglia!!!
Sono gli anni più felici della mia vita e ogni giorno ringrazio il cielo e cerco di assaporare tutto con la coscienza di chi sa che non è scontato.
Infatti quando mio figlio ha tre anni, il mio riflessologo muore e con lui la mia certezza di star bene….( facevo una seduta al mese di mantenimento).
Non ne ho mai più trovato uno bravo così.
Un po’ alla volta comincio a peggiorare, cominciano le vertigini ogni tanto, arriva l’esofagite da reflusso, solo spaghetti senza niente per mesi e mesi con conseguente deperimento,il lieve prolasso della valvola cardiaca con extrasistole, la tiroide….un disastro.
Circa tre anni dopo mi trasferisco  e il clima umido non mi aiuta: il mal di testa, diverso però dal solito, diventa quotidiano, stanchezza, confusione, occhi sfondati.
Ho un lavoro, una famiglia a cui pensare e nessuno, a parte mio marito che per lavoro è spesso lontano, a cui appoggiarmi.
A malincuore, mi rivolgo a un neurologo perchè mi dia qualcosa per far passare il male ma che non mi dia fastidio allo stomaco,e poi gli altri farmaci non li sento più… per poter andare avanti… ma tutti i giorni non è vita. Due ricoveri nei centri di ricerca per la cefalea dai quali esco peggio di come entro, un viaggio a Firenze da una “luminare”, antiepilettici che mi lasciano il dolore tale e quale, ma mi regalano una depressione che non avevo mai avuto nonostante tutto.
Sapevo che non sarebbe servito a niente, ma i miei familiari avvertivo che pensavano che io non volessi curarmi e io non avevo un’alternativa da proporre….poi hanno capito.
Non dico niente sui vari medici e sulla ricerca perché già la testimonianza è lunga, mi limito a confermare purtroppo, con la mia esperienza, tutto quanto affermato da Maurizio.
Cominciano dei gran dolori al collo soprattutto notturni,mi dicevano che i muscoli erano tesi perché avevo mal di testa, intuisco che forse è il contrario e comincio fisioterapia, osteopatia e chi più ne ha più ne metta, serve solo a confermare che tutto parte da lì in quanto noto sollievo, ma solo momentaneo.
Rx e risonanza( mai venuto in mente a nessuno mentre “ricercavano”): collo senza curva fisiologica, schiacciamento delle vertebre, ma tutti dicono che non giustifica il mio male.
Forse la soglia del dolore…blablabla.
“È una cosa meccanica”, dicevo a mio marito, io lo so.
Approdo in Svizzera dove tentano di raddrizzarmi l’atlante, torno per il controllo dopo un paio di mesi dicendo che dopo un momentaneo sollievo, tutto torna come prima.
Mi fanno notare che la mia mandibola è storta e che forse il problema sta lì.
Mi confermano così ciò che sospettavo già, ma che nessuno avallava.
Ah, dimenticavo che un altro dottorone al quale mi ero rivolta, uno dei migliori nel suo campo, mi aveva dato un dispositivo da tenere la notte per la tensione.
Intanto la mia schiena crolla, trapezio di marmo ecc. Non posso più, non dico lavorare, neanche fare la spesa, una passeggiata, ho sempre dei morsi alle spalle e un pugnale conficcato tra le scapole, mi brucia il cuoio capelluto e il pugnale mi attraversa la testa e un occhio alla volta, non dormo perchè ho male, mi si addormentano le braccia e questo tutti i santi giorni, più almeno uno o due attacchi potentissimi di mal di testa a settimana da coktail di farmaci e che come intensità di dolore potrei paragonare senz’altro alle doglie del parto, e due parti a settimana…non so se mi spiego… mi parlano di fibromialgia, wow! Hanno dato un nuovo nome ai miei mali, ma non mi dicono ne come viene e tanto meno come mandarla via!!!!!
Tutto questo per circa sei anni.
Stendiamo un velo pietoso sui soldi sprecati….
Grazie al cielo e al sostegno di mio marito non mollo, anzi ora più che mai devo e voglio venirne a capo perché guardando il mio splendido bambino di undici anni, mi sembra di rivedere me: gli occhi, la schiena, la testa.  Voglio tentare tutto perché lui non debba stare come me,e questo merita anche il mio ultimo respiro.
Una indimenticabile notte mi viene quello che credo sia un attacco di panico: avevo un gran male alla testa da tutto il pomeriggio e avevo già preso l’anriemicranico e altro,ero da sola con mio figlio e durante la notte il dolore invece di placarsi aumenta a dismisura; non so più cosa prendere e ho paura di ammazzarmi con ste porcherie, mi viene una gran paura che mentre striscio verso il bagno per andare a rimettere per l’ennesima volta, mio figlio si svegli è mi trovi morta in corridoio e lui lì da solo…. il cuore sembra impazzito, da allora evito di restare da sola la notte.
Prego il mio buon Gesù e la sua dolce mamma di darmi la forza di sopportare; se non posso guarire, sopporterò, ma di darmi una strada per aiutare il mio bambino, che almeno questa fatica abbia un senso…….cerco, cerco e cerco e trovo  Maurizio.
Tutto adesso quadra!
Da subito sento come due stampelle sotto le ascelle e non appena tolgo il Supporto OG sento il mio corpo afflosciarsi come fossi un burattino. Mi sento più leggera, più dritta.

È troppo presto per dire che sto bene e sarebbe pretendere proprio troppo, ma di certo non lo è per dire che sto meglio: dormo meglio, ho più energia, non mi si addormentano quasi più le braccia, le spalle sono meno rigide, gli attacchi meno potenti(niente più parti frequenti), niente più pugnale alla schiena e blocchi a ogni movimento(e senza fisioterapia),riesco a fare le cose indispensabili e anche qualcosa in più, ma soprattutto ho finalmente visto la luce in fondo alla lunghissima e buissima galleria. È veramente brutto brancolare nel buio e affannarsi senza una direzione. Ora conosco la direzione, la vedo ora, la luce è ancora distante, ma C’È ed è quello che conta, ora sopportare è più facile, e so anche come aiutare il mio bambino

Se avete dei dubbi, voi che leggete cercando una soluzione alle vostre sofferenze, scacciateli via!!!!!
Sapeste quanta gente ho visto negli ospedali messa più o meno come noi, lì a fare da cavia per la ricerca, disposta persino a farsi iniettare il botulino in testa o ad indebitarsi per pagare le vergognose parcelle di più o meno ignari pseudo criminali ( con tutto il dovuto rispetto per i medici onesti e umani che ci sono,anche se pochi)!!
Con Og non rischiate niente, non spendete tanto e di sicuro starete meglio da subito! Cosa avete da perdere?
Se il problema è meccanico, tutti gli altri rimedi possono solo alleviarlo temporaneamente…..se vi va bene.

Grazie Maurizio, solo chi sa come si sta in queste condizioni poteva trovare la soluzione e mettersi a disposizione come tu hai fatto, e finalmente ti ho trovato
Scusate se mi sono dilungata, ma sapeste quanta roba ho omesso!

Qualcuno ha detto che la vita comincia a quarant’anni, menomale, perché io ho proprio voglia di cominciare a vivere come si deve e adesso so come fare!


  • Testimonianza di Giulia:

“Sono Giulia e ho quasi 26 anni e vivo a Treviso.

Voglio condividere con voi la mia esperienza con il CPT-OG sperando che vi possa essere utile sia come stimolo per intraprendere con entusiasmo questo percorso sia per comprendere l’importanza di questa scoperta.

Il principio del mio percorso di sofferenza posso ricondurlo sostanzialmente dalle scuole medie, periodo in cui avevo iniziato a soffrire di sintomi come dolori masticatori, fastidio e senso di compressione del viso nel lato sinistro, orecchie chiuse, otiti (sempre nello stesso orecchio), debolezza, sonnolenza, nausea, dolori muscolari, senso di “ovattamento”, vertigini, mal di gola, difficoltà a digerire, sensazione di freddo, sintomi febbrili, impossibilità a rilassarmi e a concentrarmi.

Alle superiori questi sintomi si sono via via intensificati e, a questi, se ne sono aggiunti altri: tensione alla nuca, senso di nausea soprattutto al mattino, mal di schiena, tensione nervosa, disturbi visivi e propriocettivi, dolori quasi insopportabili alla zona lombare, il torcicollo, cervicali, ansia, timidezza, mente annebbiata e insicurezza.

Nel 2010 ho iniziato l’università e ho preso la decisione, dopo vari episodi di perdita dell’equilibrio e dei dolori costanti alla schiena, di andare dal fisioterapista a fare un controllo.

Il fisioterapista, durante la visita, notò subito la mia difficoltà a stare in piedi dritta ed il fatto che il mio viso avesse una forma asimmetrica che arrivò a definire “a banana”. Il suoi consigli furono quelli di: approfondire i problemi posturali da una posturologa e leggere un libro sulle ferite (rifiuto, abbandono, ingiustizia, umiliazione e tradimento) che condizionano la nostra vita e determinano problemi di ordine fisico, emotivo o mentale. Quel libro l’ho comprato ma non l’ho mai iniziato (dentro di me sapevo che non era quella la strada giusta per risolvere i miei problemi).

Da lì è iniziata tutta una serie di visite da vari specialisti per trovare la causa dei miei sintomi e la soluzione più appropriata al mio caso. Sono andata da una posturologa, un fisiatra, un oculista, vari dentisti e una neurologa. Dopo tutte queste visite ho capito che i medici e specialisti di vari ambiti, in realtà, di fronte ad un caso come il mio erano spiazzati e andavano per tentativi e ognuno trovava le cause guardando unicamente dalla prospettiva del proprio settore di studi senza valutare la mia disfunzione in modo complessivo e olistico.

Ricordo una visita, in particolare, che mi ha spronata a cercare da sola su internet una soluzione: quella neurologica. La neurologa, dopo avermi visitata, si era accorta che io avevo due sintomi della sclerosi multipla: l’iperreflessia (i riflessi accelerati degli arti inferiori) e delle clonie sempre negli arti inferiori. Questo medico, con freddezza, mi aveva detto che con tutta probabilità avevo la sclerosi multipla e che avrei dovuto fare degli accertamenti mediante risonanza magnetica.

Quella settimana in cui aspettavo di dover fare la risonanza magnetica per avere la conferma, o meno, di avere la sclerosi, per me è stata la settimana decisiva: io volevo trovare una soluzione, volevo capire se altre persone avevano i miei stessi sintomi. Non accettavo di arrendermi e di vivere una vita di sofferenze e sintomatologie invalidanti. Così mi sono messa alla ricerca su internet, e mi sono imbattuta nel sito e nella grande scoperta di Maurizio Formia. Non sapevo che da quel momento avrei intrapreso un percorso che mi avrebbe letteralmente cambiato la vita.

Leggendo le testimonianze ho intuito di aver trovato la soluzione e la spiegazione ai miei sintomi, così, tempo qualche mese, ho incominciato il riequilibrio meccanico abituale OG.

La sensazione di decompressione al viso è stata immediata, già dal primo giorno non sentivo più quella morsa al lato sinistro del volto.

Pian piano mi sentivo più leggera e dritta.

Dal giorno in cui ho iniziato il percorso progressivo OG, notavo, col passare dei mesi, un netto miglioramento dell’equilibrio, della postura, della sintomatologia, della mia energia e tutto questo era per me uno stimolo enorme che mi ha permesso di affrontare con entusiasmo anche i momenti di difficoltà, iniziali e non, del percorso.

I miei stessi familiari che prima mi vedevano un pochino “gobba”, spesso debole, stanca, con vari dolori e “chiusa in me stessa” si stupivano di vedermi migliorare giorno per giorno! Avevo capito di essere stata fortunata ad aver incontrato Maurizio Formia e la sua scoperta.

Sono passati alcuni anni e alcune persone a me care hanno intrapreso, sulla base della mia esperienza, il percorso di riequilibrio meccanico abituale. I miei sintomi sono praticamente spariti e mi sento davvero benissimo.

Sto finendo la laurea specialistica e nel frattempo lavoro, studio, faccio volontariato, faccio movimento, coltivo le mie passioni e l’energia e la grinta non mi mancano! So che tutti questi risultati e traguardi li devo a Maurizio, al percorso che ho intrapreso col suo aiuto e supporto e anche alla mia determinazione e voglia di vivere e star bene!

Durante questi anni ho incontrato persone coi miei stessi sintomi e ho sempre cercato di parlare della mia esperienza perché so che può davvero cambiare la vita! Spero che questa scoperta possa raggiungere più persone possibili.

Giulia B.”

PS. La testimonianza è del 2018. Oggi Giulia si è laureata e lavora vivendo una vita normale ma con la consapevolezza che la normalità è una ricchezza per chi, questa normalità, non ha mai potuto viverla.

Maurizio Formia





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