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Questo è un documento che ho pubblicato nel 2011 e rivisto e corretto nel 2023 aggiornando terminologie e concetti che all’epoca riconducevano ad attività non compatibili con la mia.



Vi scrivo un riassunto perchè ci vorrebbero pagine e pagine anche solo per riportare i circa 750 documenti tra visite, esami e documenti legali che mi accompagnano in questa lunga vicenda…
Chi è Maurizio Formia lo scrivo nella pagina “chi sono” del sito tuttavia oggi non ci sono più documenti che riportino quello che per me è stato un vero e proprio “calvario”; non so come possa essere stato quello vero ma sono sicuro che quanto a sofferenza non prendo lezioni davvero da nessuno.
Ho provato cosa significa essere “malato terminale” di cancro e la mia prospettiva era l’Hospice con qualche ora di vita, per dirvi fin dove sono arrivato.
Parto dall’inizio, nato in Disequilibrio Meccanico Abituale del corpo con dismorfosi ossea del mascellare che mi portava un disequilibrio nella fase peggiore, la Fase 4 descritta nel mio libro.
Fin da piccolo ero schivo e guardavo gli adulti come degli esseri automatici, come delle formichine tutte “allineate e coperte” in questo mondo che non sentivo mio perchè non vivevo bene questa che sentivo chiamare “vita” e che per me era un incubo.
Credo di essere nato con il mal di testa e fino ai 33 anni, dopo un anno e mezzo che stavo sperimentando le cose che leggete oggi nel mio sito e che fate oggi in pochi minuti ogni tot mesi con il nostro aiuto, non ho sentito sparire quella specie di coltello infilato nella nuca che mi portava dolori lancinanti 24 ore al giorno.
Ho cominciato a suonare all’età di 5-6 anni e a poco più di 10 anni suonavo già nel gruppo di mio padre, come riportato sul libro….
insomma, dai 12-13 anni mi rendo conto che non riuscivo a fare cose che normalmente facevano tutti come per esempio attraversare una piazza senza sentire uno stordimento e una vertigine come se fossi costantemente sull’orlo di un precipizio.
I miei muscoli del collo e delle spalle-schiena non ho ricordi che fossero rilassati: di marmo…qualcuno guardandomi la schiena mi diceva di smettere di fare palestra perchè per il torace a V che avevo dicevano che “me la tiravo”…eppure non ho mai fatto palestra salvo poi durante i mille trattamenti inutili che ho provato e sperimentato inutilmente prima di raddrizzarmi grazie alla mia scoperta.
Dai 17 anni i sintomi cominciano ad essere invalidanti e nonostante questa “disabilità” sono “abile arruolato di prima” nell’esercito.

La storia la sapete dall’introduzione del mio libro ma dovete sapere cosa significa per una persona di 20 anni non riuscire ad uscire da una stanza senza sentirsi alieno, la stessa sensazione che provereste tutti se vi capitasse di vedervi arrivare un meteorite sulla testa, la stessa consapevolezza di non poter fare nulla, di essere impotenti. Questa impotenza per me era dettata dal mio corpo che non sentivo mio: avevo una forza psicologica esponenzialmente superiore a quella fisica: avevo la potenza di un motore di una Ferrari in un motore fisico di un motocarro Ape car Piaggio (con tutto il rispetto per il mitico Ape), per rendervi l’idea e per dire che, nonostante nessuno individuasse la causa dei miei problemi, continuavano a darmi dello psico-somatico e del depresso.

Mai stato depresso e mai stato psicosomatico (oggi ho perizie medico legali a conferma di quanto sto scrivendo). La sindrome ansioso depressiva reattiva che mi diagnosticarono si riferiva alla frustrazione abnorme subìta a causa della mancanza dell’identificazione della mia problematica meccanica-abituale di cui ero affetto ma io non sono MAI stato depresso e la mia ansia e i miei “attacchi di panico”confusi con sindrome di Meniere (in realtà scariche di adrenalina conseguenti le compressioni nervose da DMA), non avevano nulla a che fare con una depressione!

In realtà vivere una situazione deprimente non significa essere depressi…capite la differenza? Si, la capite.
Ho passato 13 anni, dai 17 ai 30 come “falso abile al lavoro”, in uno stato di falsi invalidi è persino comica la mia situazione eppure una enorme forza di volontà mi ha portato ai 30 anni quando sono crollato definitivamente e ho perso lavori, affetti e vita sociale.

Chiuso in una stanza per quasi 3 anni senza poter muovermi dal divano in preda all’ansia, alle vertigini e ai dolori alla testa e al collo. Spesso mangiavo camminando attorno al tavolo perchè da seduto le vertigini mi facevano girare la casa e vomitavo al primo boccone. Spesso dicevo a mia madre che non riuscivo a stare seduto, a stare in piedi e nemmeno coricato! Avrei voluto volare…ma nemmeno quello mi avrebbe dato una tregua dei sintomi. Non ho mai pensato al suicidio perchè sapevo di dover trovare una causa a questo malessere che non poteva essere spiegato semplicemente “non spiegandolo” e dando la colpa alla mia psiche che era di una persona psichicamente sana e forte, anche per le esperienze di lavoro, militari e di vita sociale precedenti. Nessuno si è mai permesso di dirmi che fossi una persona con problemi psichici, anzi, gli psicologi da cui sono andato per farmi dire qualcosa, tutti mi dicevano che avrei potuto analizzare loro e che avevano più problemi psichici loro di me.
Avevo ragione perchè dopo aver scoperto che la causa dei miei problemi poteva essere la bocca, si aprì un mondo e cominciai a documentarmi e ad informarmi.
Dopo anni di terapie e cure inutili (LE HO PROVATE TUTTE E AVEVO SPESO INUTILMENTE 120 MILIONI DI VECCHIE LIRE IN MEDICI E TERAPIE) avevo la consapevolezza che il mio problema partisse dalla bocca ma anche qui nessuno riusciva a schiodare quella sintomatologia che diventava sempre più invalidante. E’ in questo periodo che lo sconforto per tanta malasanità mi provoca il tumore: un linfonodo sottomandibolare guarda caso sotto una radice inclusa mai estratta dai dentisti che dicevano che sarebbe uscita da sola: un’infiammazione cronica a un dente. Il linfoma (A MIO AVVISO) è partito proprio da lì checchè ne dicano medici e specialisti che non ci sono evidenze scientifiche….non ci saranno ma non sono stupido. Mi preme sottolineare che fin da piccolo il mio sistema linfatico era debole, guarda caso: già da bambino il mio medico di base diceva a mia madre che ero un soggetto”linfatico”…ero nella Fase 4 del DMA. Il linfoma ce l’avevo da decenni.
In quel periodo dal 2001-2002 vi dico che per scoprire cosa ho scoperto facevo una prova ogni 2 o 3 ore….limavo, mettevo resina e la toglievo, aiutato da mia mamma che mi doveva tenere il busto sulla sedia, limavo per qualche secondo sostenuto da lei per non cadere e dovevo subito stendermi sul letto per non svenire dal dolore e dalla vertigine(menieriforme). Per 2 anni questa è stata la mia vita fino a quando ho capito cosa dovevo fare (dopo errori ed errori) e fino a quando ho cominciato a veder sparire la mia tachicardia che mi accompagnava da anni e sentivo il mio collo che si stava gradualmente rilassando, imparando a rilassarsi, in quanto non lo è mai stato.
Intanto il linfonodo sottomandibolare si ingrandiva e le mie battaglie per veder riconosciuta la mia sofferenza andavano avanti con esami miei fatti privatamente a pagamento, comparativi, che dimostravano il mio problema e la validità della mia riabilitazione…ma niente possibilità di lavorare e nessun aiuto economico da parte di nessuno. Avevo versato contributi INPS ed Enpals per 20 anni(ne avevo 30) e non avevo nessun diritto! Paradossalmente un carcerato aveva più diritti di me, con tutto il rispetto per tutti, anche per i carcerati ma io non ho mai rubato o fatto del male, anzi! Già dal 2001-2002 pubblicavo le mie sperimentazioni e aiutavo gente senza tornaconto.
Pensate che in uno dei tanti accertamenti per l’invalidità i medici legali dell’INPS ebbero il coraggio di scrivere che ero un “soggetto altamente rivendicativo”. Oggi conoscete la motivazione per cui rivendicavo i miei diritti.
Oggi con la crisi si sente di persone che si suicidano per problemi economici, pensate che oltre a non avere un euro e nessun diritto ero anche invalido al 100% con handicap non riconosciuto. Non ho mai pensato al suicidio, anzi! Ho sempre avuto una forza di volontà enorme e oggi i fatti mi danno ragione quindi vi dico di non mollare mai che c’è sempre una via d’uscita.
Si prosegue dal 2003 al 2008 con continui miglioramenti della vecchia sintomatologia ma peggioramento del tumore: il riequilibrio meccanico abituale non guarisce un linfoma, a dimostrazione della mia buona fede (sicuramente da persone meccanicamente in equilibrio si è più forti e si hanno più probabilità di uscirne)….eppure vado avanti fino a quando nel 2009, un anno per pubblicare il libro che è stato devastante per la mia malattia…scrivere un libro che non è un romanzo ma un trattato di biomeccanica con un tumore in fase terminale non è proprio uno scherzo… il tumore si mangia tutto il mio corpo: 38 kg di peso con polmonite e versamenti pleurici e al pericardio.
Poche ore di vita, entro in coma, in rianimazione all’ospedale nessuno mi dà speranze tra i rianimatori che hanno fatto un miracolo a intubarmi (ringrazio particolarmente il dott. Ramello)… tranne il mio ematologo, dott. Aitoro Gabriele (con il suo staff preparatissimo) che non perde la speranza e inizia a farmi dosi massicce di cortisone. Dopo quasi 2 settimane di coma dove ho avuto esperienze di NDE(pre-morte) , mi sveglio con i linfonodi quasi sgonfi: il primario della rianimazione incredulo telefona a mia mamma che si aspettava il peggio e le dice che mi ero svegliato e avevo parlato tutta la notte con lui della mia scoperta. Ci tengo a ringraziare personalmente questi professionisti, di cuore.

Sei mesi di ospedali, chemioterapia di rito che ha funzionato, riabilitazione lunga e senza alcun aiuto dalle istituzioni.
Il resto della storia è noto: sono qui che vi scrivo e sono tornato a vivere una vita normale, rispetto a prima…considerando che gli strascichi del coma mi hanno impedito di muovermi e camminare fino a soli pochi mesi fa. Questo per dirvi che la guarigione ha del miracoloso ma non è un miracolo. C’è sofferenza, tantissima, e tanta forza di volontà.
I medici, gli specialisti e anche il Giudice in Tribunale mi chiedono come ho fatto e come faccio ad essere qui con questa forza e aiutare gli altri….io dico semplicemente che sono qui perchè sono in Equilibrio Meccanico Abituale secondo la mia scoperta ed invenzione.

Maurizio Formia

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